Finanziarie
Banche: crisi bancarie e Bail-in.
Con il primo gennaio 2016 anche l’Italia ha recepito la normativa europea riferita al cosidetto Bail-in: in sintesi nel caso in cui una banca vada in crisi perché mal gestita, prima che intervenga lo Stato, verranno coinvolti gli azionisti e gli obbligazionisti di quella banca; questa importante novità si è intrecciata in queste settimane con altre due notizie:
1) la crisi di quattro banche italiane “di provincia” (Banca Etruria…….) che ha comportato l’azzeramento del valore delle azioni e quello delle obbligazioni subordinate in mano a tanti “ignari” investitori, con l’obiettivo di evitare il fallimento.
2) la pesante svalutazione delle azioni possedute dai soci della Banca popolare di Vicenza e della Veneto banca, resasi necessaria proprio per rafforzare patrimonialmente tali istituti ed evitare danni maggiori.
In entrambi i casi si sono verificate perdite in capo ad investitori che avevano dato fiducia alla loro “banca storica” (pensando forse di conoscerla meglio) investendo somme più o meno consistenti direttamente sulle azioni o sulle obbligazioni di tali istituti.
Al fine di aiutare le persone meno informate a farsi un’idea chiara di quali sono i casi in cui gli investitori sono chiamati a rispondere per l’eventuale crisi della banca con cui lavorano, allego alla presente una semplice guida che consiglio a tutti di leggere; so che avete poco tempo… ma vi assicuro che è di immediata comprensione e può servire per evitare errori: In altre parole Tu e il BAIL-IN
14 gennaio 2016
Rosso e Nero: Emergenti per tutti e per nessuno.
Negli investimenti nulla si inventa, tutto si pianifica
“Nulla si distrugge, tutto si trasforma” – recita l’assioma originale
Carissimi, I problemi di Volkswagen auto di questi giorni, la Cina ad agosto, le difficoltà per gli azionisti di Banca Popolare di Vicenza e, andando ancora più indietro, il fallimento della Banca americana Lehman Brother o il default di Parmalat o dell’Argentina, passando per lo scoppio della bolla sui titoli internet del 2000…sono solo alcune delle storie che hanno punteggiato i mercati finanziari nei quasi venti anni di attività che svolgo per conto dei miei clienti.
Se vuoi approfondire leggi l’allegato: Negli investimenti nulla si inventa, tutto si pianifica
25 settembre 2015
Diversifica et Impera – La forza tranquilla del Fondo Comune
C’è uno strumento finanziario che dà, in termini di sicurezza, una serie indubbia di vantaggi e punti di forza rispetto ad altri strumenti. Si tratta di uno strumento, lo ammetto, tra i miei preferiti, permette una gestione “attiva”, per cui riesco anche a mettere a frutto il mio valore aggiunto.
Di seguito i 5 motivi per cui, a mio modesto parere, è uno tra gli strumenti di investimento più sicuri che un risparmiatore possa sottoscrivere:
1) Diversificazione & Decorrelazione;
2) Gestione Professionale;
3) Capacità di Acquisto;
4) La sicurezza della Separazione Patrimoniale;
5) Non può esserci speculazione.
Se vuoi approfondire leggi l’articolo apparso su Citywire.it il 28 luglio 2015: Diversifica et Impera – La forza tranquilla del Fondo Comune
30 luglio 2015
L'investimento più redditizio: la cultura dei nostri figli.
Oggi voglio porvi una riflessione che non rientra, secondo me, nel pensiero comune degli italiani: “regalare (l’opportunità di ottenere) una laurea rende molto di più che acquistare loro un immobile”.
Se vuoi approfondire leggi l’articolo apparso su Financial Advisor giugno 2015 Il family planning della generazione digitale
16 luglio 2015
Quali rischi corrono gli investitori obbligazionari oggi?
Reddito fisso è spesso sinonimo di sicurezza e stabilità. Ma queste convinzioni devono essere limitate alle cedole. Altra cosa è il prezzo del titolo e le sue oscillazioni…
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30 giugno 2015
Vi siete mai chiesti se le obbligazioni bancarie siano davvero sicure?
Se i lettori leggessero con attenzione il prospetto delle emissioni bancarie, probabilmente si troverebbero con i capelli grigi per le preoccupazioni…. Quindi per un investitore “tutti i rischi eliminabili vanno eliminati”, le cattive abitudini, bisogna cambiarle!
Fondi obbligazionari diversificati, al limite ETF obbligazionari diversificati… mai, obbligazioni singole per il proprio portafoglio “core” di riserva e sicurezza.
Il rischio specifico è stupido. Ci si imbatte in Argentina, Cirio, Lehman, Grecia, persino in Banca Marche… e si perde tutto.
Se vuoi approfondire leggi l’articolo apparso su Citywire.it il 09 giugno 2015 che allego: Sono così sicure le obbligazioni bancarie Il caso Banca Marche
11 giugno 2015
Mal di budget, sportelli in trincea
Sempre più di attualità il legame tra campagne commerciali delle banche e collocamento di prodotti di casa e servizi finanziari e di investimento gli istituti finanziari riconoscono premi e altri benefit ai dipendenti…
Se vuoi approfondire leggi l’articolo apparso su Il Sole 24 Ore del 09 maggio 2015 che allego: Mal di budget, sportellisti in trincea- Il sole 24 ore 09 maggio 2015
15 maggio 2015
Quando si dice il lungo periodo!
…”C’è così tanta gente che guarda i canali finanziari nei bar e nei locali dei barbieri” diceva Kahn “una mole di informazioni superflue, come elettricità statica nell’aria“ ed infatti raccomandava all’investitore privato di “lasciar perdere le opinioni prevalenti che si ascoltano alla televisione o su internet perché non sono di aiuto” e dotarsi piuttosto di un orizzonte temporale minimo di tre anni per valutare la profittabilità di un investimento…
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09 marzo 2015
Strategie di investimento di entrata graduale nei mercati.
La mia esperienza in materia di investimenti finanziari mi porta a dire che non esistono “MAGHI” in grado di prevedere il futuro e soprattutto non esistono strategie di investimento o prodotti che vanno bene in ogni situazione di mercato.
Posto questo ritengo che, l’unico modo per ottimizzare nel tempo il buono che hanno i differenti mercati, sia un’ adeguata diversificazione e decorrelazione degli strumenti utilizzati. L’articolo in allegato propone inoltre alcune soluzioni per l’ingresso su mercati ad alta volatilità (come l’azionario), per i quali sappiamo il rischio maggiore sia entrare un attimo prima che il mercato crolli.
Se vuoi approfondire leggi l’articolo apparso sulla rivista Investimenti Finanziari n. 4/2014 che allego: Strategie di investimento di entrata graduale nei mercati
17 febbraio 2015