Finanziarie

Indipendenza vera o presunta

Quando parliamo di consulenza alle persone, tutte le banche e le reti dei consulenti si mettono in prima fila; magari fosse vero.
A tal fine vi suggerisco di leggere l’interessante articolo apparso su Plus del Sole 24 Ore lo scorso novembre, dal quale appare chiaro come i condizionamenti in termini di budget di prodotti da collocare alla clientela siano ben presenti e siano in grado di minare profondamente il ruolo di indipendenza e di tutela del cliente che a mio parere dovrebbe avere il consulente.
Sono convinto che l’indipendenza vera dipenda sia da come il consulente interpreta il suo ruolo verso il cliente che segue, sia dalla banca che sceglie; se quest’ultima infatti vende anche prodotti “fabbricati in casa” è più facile ci siano conflitti d’interesse. (vedi collocamento prodotti terzi).
A buon intenditor…
La mail intercettata e l'aragostone dei private bank -Plus24
Raccolata-Reti_06_2018
04 dicembre 2018

Come proteggiamo i vostri risparmi

In questi anni le vicende politiche del nostro Paese ci hanno messo difronte a domande forti: il debito troppo alto è pericoloso? riusciremo a sostenerlo o prima o poi si inventeranno una imposta patrimoniale? resteremo nell’euro o no? e con quali rischi o vantaggi?
Purtroppo dobbiamo convivere con questa situazione ma le risposte semplicistiche che spesso le persone si danno, non sono così corrette (i mass media in questo non aiutano a fare chiarezza ma solo a spaventarci maggiormente).
Vi allego alcune riflessioni fatte da una delle più importanti case d’investimento al mondo: FidelitySicurezzaOicr10.18
P.S. Già nel 2012 avevo condiviso un’articolo simile… e già siamo in Italia.
15 novembre 2018
 

Investitori raggirati: ieri e oggi nulla di nuovo sotto il sole

I fatti di cronaca di questi giorni, riferiti alla Venice Investment di Fabio Gaiatto, raccontano un nuovo caso di “risparmio tradito”; non voglio commentare il caso specifico, è simile a molte altre truffe avvenute negli ultimi anni, anche nelle nostre zone! Quello che mi affascina sono le persone che, nonostante i precedenti, continuano a cascarci. Ho cercato di immaginare i meccanismi mentali che scattano e che portano certe persone a tralasciare ogni buon senso in queste circostanze, e secondo me la risposta è una: l’illusione di essere più furbi, di aver scoperto il “mago” che, proprio perché opera al di là dei circuiti ufficiali e autorizzati, ci farà ricchi.
Avendo bisogno di un medico ci affideremmo mai a qualcuno privo di laurea e relativa specializzazione? Chiediamoci sempre chi abbiamo di fronte prima di scegliere le scorciatoie e impariamo a ragionare con elementi oggettivi rispettosi delle regole e non con la pancia.
Per chi vuole approfondire allego articolo del “Il Gazzettino” del 12 Settembre 2018.
Guadagni facili e fiducia nel broker
20 settembre 2018

Paesi emergenti: uno sguardo a futuro.

Spesso mi chiedono dove comperare oggi per creare valore domani; come sapete non ho la sfera di cristallo, e dunque la prima cosa da verificare è l’orizzonte temporale a disposizione per far fruttare il patrimonio (definito in funzione di un certo obiettivo di vita che si vuole realizzare); se il tempo a disposizione è almeno 5-7 anni una “pianticella” che potremmo iniziare ad innestare per diversificare il portafoglio sono le azioni dei paesi emergenti che oggi quotano mediamente -20% da gennaio di quest’anno.
Allego un interessante video della Casa di Gestione Goldman Sachs che cerca di spiegare le potenzialità di questa Asset Class.
AZIONI DEI MERCATI EMERGENTI
03 settembre 2018

Mutamento sociale e demografico: quale futuro?

Ho finalmente “scoperto” il perché gli italiani, noti come popolo di risparmiatori, non sono altrettanto bravi nel guardare al domani (o al dopodomani) e a scadenzare dunque i loro investimenti tenendo conto delle esigenze che avranno quasi certamente in futuro.
Se leggete le riflessioni di Fabrizio  Crespi che allego sono sicuro che scoprirete alcuni dei motivi che spiegano questa miopia.
Buona lettura ai più curiosi.
L’impatto dei mutamenti socio-demografici sulla pianificazione finanziaria dei risparmiatori italiani: alcune considerazioni
23 luglio 2018

Quanto può costare il conflitto d’interessi

I dati che allego si riferiscono a quanto pesano i “prodotti di casa”, sul totale di quelli proposti ai clienti dalle principali banche.
Mi pare che, una volta di più, questo studio dimostri come tutti si riempiano la bocca dicendo di essere dei consulenti che fanno gli interessi dei clienti, ma che alla prova dei fatti il conflitto d’interessi abbia il dominio su ogni  scelta.
Se ha questo aggiungiamo che gli intermediari che hanno raccolto più fiducia in questi ultimi anni sono proprio quelli che stanno nella parte bassa della classifica ci rendiamo conto di come anche questa volta non abbiamo colto l’occasione per accrescere le competenze finanziarie comuni.
Una educazione finanziaria adeguata ci aiuterebbe a fare certamente scelte diverse.
Buona riflessione.
02 luglio 2018
 
Raccolata Reti_06_2018

Certificazione vera o autocertificazione?

Oggi più che mai va di moda proclamare: “il cliente per noi è al primo posto”… magari fosse così!
Il 3 gennaio di quest’anno è entrata in vigore la nuova normativa europea Mifid 2 sulla consulenza ai clienti in materia finanziaria, che punta a garantire un innalzamento del livello di competenza da parte di chi presta consulenza alle persone su una materia tanto delicata: in merito a questo in Italia le autorità competenti (Consob) hanno sostanzialmente “concesso” alla Banche di auto-certificare la competenza dei propri consulenti!! Dove va a finire il conflitto di interessi?
Sono convinto che è il consulente per primo, a doversi chiedere come sta lavorando per i clienti che segue, se è realmente indipendente o se di fatto è sottoposto e inquadrato nelle linee guida della banca mandante, e poi dovrebbe anche decidere se vuole essere il garante degli interessi del cliente o “il braccio” di qualcun altro. Io ho sempre cercato di ragionare con la mia testa e ho scelto come banca mandante per operare, qualcuno che mi permetta di agire liberamente (la libertà è la cosa più preziosa e l’unica garanzia per il cliente di obiettività operativa da parte di chi lo segue); inoltre già dieci anni fa, nel 2008 ho chiesto di sottopormi volontariamente a certificazione e vigilanza annuale di Efpa (Rotterdam), ente indipendente di valutazione delle competenze e della deontologia dei consulenti europei. Sono orgoglioso delle scelte che ho fatto e vi invito a leggere l’articolo in proposito che mi sento di condividere.
Se vuoi approfondire leggi l’articolo apparso su Patrimonia&Consulenza Anno 4 Numero 1: Indipendenza di giudizio
11 giugno 2018

Chi è senza peccato scagli la prima pietra

Mi è sembrato strano che Papa Francesco tratti temi che riguardino i Consulenti Finanziari e certamente ne condivido i contenuti.
Mifid 2 ha tra gli obiettivi quello di tutelare maggiormente il cliente anche se spesso alla prova dei fatti quello che ne esce non è certamente la migliore qualità.
Multimanagers, indipendenza e ricerca costante della qualità nascono anche dal desiderio di tutelare maggiormente il cliente; certificazione EFA e ISO 22222 rispondono, tra le tante cose, anche a  principi etici: sento aria di “beatitudine”.
Buona lettura.
Il Papa rimprovera i consulenti finanziari
28 maggio 2018
 
 

Riflessioni finanziarie: legge sul fine vita, cosa possiamo decidere?

Con riferimento alla possibilità di decidere sul nostro fine vita, ci sono sensibilità e opinioni differenti, e in qualche occasione le persone mi hanno chiesto lumi in merito; con la presente segnalo che, dopo molto parlare anche in Italia è stata approvata una legge che ci spiega, in caso di eventi che pregiudicano la nostra capacità di intendere e di volere, come possiamo decidere vadano le cose per noi e il tipo di cure che desideriamo; allego un breve commento.
Se vuoi approfondire leggi l’articolo apparso su Patrimonia&Consulenza Anno 3 Numero 4: DISPONGO, ERGO SUM
08 maggio 2018
 
 

 

Epilogo di una fine annunciata

A malincuore è arrivato il momento di dire “ve lo avevo detto” (vedi le mie newletter del 25 settembre 2017 del 29 maggio 2017 e del 20 dicembre 2016) ma vi garantisco che di persone con le quali abbiamo parlato e non ci hanno creduto ne abbiamo incontrare molte.
Purtroppo questo è il fallimento dell’intero sistema: ha perso l’educazione finanziaria, hanno perso le Istituzioni che non hanno saputo tutelare adeguatamente e ha perso i risparmiatore che è sempre ammaliato dai facili e sostanziosi rendimenti.
Non voglio portare acqua al mio mulino ma voglio cercare di fa capire che: “se credi che un professionista ti costi troppo, è perché non hai idea di quanto ti costerà alla fine un incompetente”.
VENEZIA TODAY
IL GAZZETTINO
Messaggero veneto 29 marzo 2018.
30 marzo 2018